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Impatto

Impatto

Walter Albini può essere considerato il primo “fashion designer superstar” nel mondo della moda italiana, il suo pensiero innovativo ha permesso lo sviluppo del “sistema moda” così come lo conosciamo oggi. Tutt’ora la sua eredità creativa ispira alcuni dei designer più famosi.

Molto prima che il termine venisse coniato, Albini era già un Direttore creativo. Ha ridefinito il sistema tradizionale della moda del suo tempo, immergendosi in ogni aspetto del processo creativo.
Non si è accontentato di disegnare gli abiti, ma ha supervisionato l’intera produzione, dalla comunicazione alle illustrazioni, fino allo scegliere come e dove svolgere le varie sfilate.

Walter Albini è stato il primo ad associare il proprio nome alle sue creazioni dando vita ad una nuova forma di identità di brand, aumentando così il prestigio della professione del designer. Grazie a questo molti stilisti sono stati incoraggiati a firmare le proprie collezioni e quindi essere riconosciuti per le loro creazioni e il loro lavoro.

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Albini è il primo a disegnare personalmente una collezione unica per cinque case di moda indipendenti.

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Albini ha inaugurato una nuova era per i metodi e le tecniche di produzione, evidenziando la necessità di un rapporto diverso tra design e manifattura. Ad esempio, ha collaborato con Etro per le stampe sui tessuti.

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La ricerca su tagli e tessuti è stata una delle costanti dell’approccio di Albini. Questo binomio è diventato un punto fermo per tutti gli stilisti dopo di lui.

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Albini ha dato il via a quello che verrà chiamato “Made in Italy”, sfidando la predominanza francese nell’alta moda. Il vecchio “couturier” diventa il nuovo “fashion designer”, dando vita a ciò che oggi conosciamo come “ready to wear”.

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Albini promuove un nuovo modo di fare pubblicità utilizzando solo disegni.

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Albini è il primo ad adottare l’idea di una linea principale caratterizzata da una forte visione creativa ma con vendite limitate, affiancata da una collezione secondaria destinata ad un pubblico più ampio.

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Presenta una collezione maschile indipendente da quella femminile, anticipando ancora una volta le tendenze dell’epoca.

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Albini sottolinea spesso l’importanza della legittimazione di genere facendo ad esempio indossare le sue collezioni a modelli sia maschili che femminili.

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Per la stagione AI 1976/77 Albini presenta una serie di autoritratti dove lui stesso indossa i capi della collezione, stravolgendo l’idea tradizionale delle sfilate.

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Le creazioni di Albini non avevano alcun filtro e autocensura, nemmeno nel modo in cui erano presentate. Tra i temi più rilevanti del suo lavoro: l’uguaglianza di genere.